Il digital lending: un fenomeno in crescita anche in Italia
Digital lending o prestito digitale, realtà interessante che in Italia ancora è avvolta da una certa nebulosità di fondo: la possibilità di conferire all’interessato un prodotto digitale (un ebook) per un certo periodo di tempo. Una risorsa nuova e dalle grandi ambizioni soprattutto per le biblioteche.
Come funziona il digital lending
L’utente si collega alla piattaforma che ospita i libri messi a disposizione dalla biblioteca e accreditandosi sceglie ciò che preferisce optando per il formato che trova disponibile (ePub, pdf, ecc.). Ciascun ebook contiene dei DRM che automatizzano la cancellazione dal dispositivo dell’utente una volta terminato il periodo definito per il prestito.
(DRM for dummies: i Digital Rights Management sono piccole spie a forma di software incorporati in un documento elettronico su qualunque supporto e di qualunque tipo in grado di “bloccarlo” e impedirne fisicamente la copiatura, riproduzione o duplicazione in dispositivi non autorizzati.)
Digital lending, un’opportunità di lavoro e un’occasione imprenditoriale: la realtà di MLOL
Esiste anche un soggetto terzo, di un certo interesse, che si pone tra la biblioteca e l’utente finale, un imprenditore, ad esempio, o una start-up in grado di negoziare i diritti con gli editori per il prestito, implementare l’interfaccia di prestito dal punto di vista tecnologico (front office per chi noleggia e back office per il bibliotecario), predisporre e negoziare l’offerta economica per la biblioteca e la metodologia di noleggio (one-book-one-user, più utenti simultanei, illimitati utenti simultanei).
Un business e un contesto di sviluppo in forte evoluzione, come testimonia il lavoro in Italia di MLOL, la prima rete di biblioteche pubbliche, accademiche e scolastiche per il prestito digitale.
Secondo i dati messi a disposizione dalla stessa MLOL, ad oggi le biblioteche aderenti sono oltre 5.500 in diciannove regioni italiane e nove paesi stranieri.
Attraverso il portale messo a disposizione dall’azienda è possibile consultare gratuitamente la collezione digitale della propria biblioteca di riferimento, quindi ebook, musica, film, giornali, banche dati, corsi di formazione online (e-learning), archivi di immagini e tutto quello che il digitale può offrire: dal punto di vista dell’interfaccia è qualcosa che ricorda da vicino Spotify o Netflix.
Problemi di budget e il paragone col Nord America
I dati aggiornati al 2019 che MLOL è in grado di fornire raccontano di una crescita forte in Italia del fenomeno del digital lending, con una sorpresa: il settore più florido non è tanto quello degli ebook quanto il servizio di edicola digitale, con i suoi 7.500 periodici commerciali da tutto il mondo e i 30.000 periodici storici indicizzati. Ciò non significa che manchi l’interesse nei confronti del libro digitale: il problema sono i budget limitati delle biblioteche, che sono costrette a a limitare a due o tre ebook al mese il numero di titoli “noleggiabili” da un singolo lettore. In molte biblioteche del Nord America, per intenderci, il tetto è fissato a trenta.
Tanta strada da fare ancora, dunque, ma se non altro la direzione è quella giusta, soprattutto in un paese ancora relativamente “poco digitale” come il nostro.
A The Publishing Fair sarà tra i protagonisti Giulio Blasi, amministratore delegato dell’azienda che gestisce MLOL, in un panel in cui discuterà con bibliotecari ed editori del futuro della relazione tra queste realtà, le cui potenzialità oggi appaiono in Italia decisamente trascurate.